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Conso Baby: Noi mamme tester

Ormai su Intagram si vedono mille collaborazioni. C’è chi testa davvero, chi sponsorizza anche le ciofeche dando a voi seguaci false informazioni.

Personalmente io quando vi espongo la mia opinione, cerco di essere il più dettagliata possibile. Se una cosa non mi piace non recensisco o addirittura non collaboro con l’azienda. Essere una mamma tester è un privilegio e un lavoro serio. Chi ti segue e legge la tua opinione si aspetta la verità, l’onestà da parte della blogger/influencer e la capacità di descriverti al meglio il prodotto.

Dallo shampoo per bambini ai passeggini, dai biberon ai giochi, sul web si leggono recensioni di ogni tipo. Ma solo le blogger possono testare? Questa è la domanda più frequente che mi viene fatta.

È io vi dico ASSOLUTAMENTE NO! ConsoBany da l’opportunità a tutte le mamme di poter testare i prodotti più richiesti nel mercato.

Per partecipare è semplice, basta iscriversi sul loro sito, partecipare alla community, lasciare recensioni dei prodotti testati nella quotidianità per il proprio bambino o su prodotti per neo è future mamme.

Per ogni test selezionano tante mamme. Io la trovo una bella opportunità. Anche perché dopotutto siamo noi mamme che ogni giorno utilizziamo tantissimi prodotti, che diamo le recensioni più veritiere.

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Pisoli & Pannoli

Buongiorno ragazze, qualche giorno fa sono stata in un negozio meraviglioso che c’è a Mantova. Si chiama Pisoli e Pannoli, nato grazie a sue amiche storiche che hanno deciso di mettersi in gioco. Appena le ho conosciute mi sono complimentata con loro per il capolavoro che hanno realizzato. Mantova è una piccola città e sfortunatamente i negozi non durano tanto.

Ma per loro è diverso, grazie alla professionalità, alla conoscenza di prodotti davvero buoni ed ai corsi sul babywearing continuano ad avere successo. Sono molto conosciute dalle mamme Mantovane e credo che meritino di essere conosciute da tutta Italia.

Inizialmente Pisoli e Pannoli era un negozio prettamente di pannolini e prodotti di consumo, poi hanno deciso di ampliare la loro gamma di prodotti, scegliendo articoli molto interessanti e di alta qualità. Prodotti ricercati, eco-friendly, montessoriani e tanto altro sono ciò che offrono da Pisoli e Pannoli. Inoltre da poco sono diventate distributrici uguali di Cybex e Bogaboo, brand che offrono una gamma di passeggini spettacolari.

Dai vestitini ai biberon, dai pannolini ai passeggini. Tra i vari brend , hanno anche 3Sprouts, A Little Lovely Company, Nibbling, Pebble, Potette 2in1, e Zoocchini. Tutti marchi fantastici di altissima qualità.

Il loro rivenditore principale è Buzz Italia, con il quale ho avuto l’opportunità di collaborare. Professionalità, gentilezza e disponibilità sono ciò che mi ha colpito di questa azienda.

Grazie a Buzz Italia abbiamo avuto la possibilità di scegliere questo gigantesco baule porta giochi di 3 Sprouts. Utilissimo perché essendo molto capiente riesco ad inserire tutti i giochi e libri di Adele, mantenendo ordine in casa. Della stessa linea ho anche il porta oggetti da passeggio che utilizzo da quando Adele è nata.

Buzz Italia offre tantissimi prodotti di tantissimi brend, uno più bello dell’altro. Cliccando sul loro sito, potrete scoprire tanti nuovi marchi tutti con una storia ed in ampia gamma di prodotti utili per i vostri bimbi.

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Shaken Baby Syndrome

Sapete di che cosa si tratta!?? Sapete i rischi di questa sindrome??

La sindrome da bambino scosso rappresenta una forma di maltrattamento che può avere conseguenze drammatiche. I fattori di rischio che aumentano la probabilità di aht sono: famiglia mono-genitoriale, età materna inferiore ai 18 anni, basso livello di istruzione della madre, uso di alcool o sostanze stupefacenti, disoccupazione, episodi di violenza, da parte del partner o comunque in ambito familiare, e disagio sociale. Anche condizioni socioeconomiche scadenti comportano un rischio maggiore di violenza, a volte anche “inconsapevole” da parte di genitori esasperati, al solo scopo di consolare il pianto ininterrotto del neonato.

Attenzione anche al gioco, un semplice “vola vola” potrebbe recare danni irreversibili!!!!

Le conseguenze cliniche immediate sono vomito, inappetenza, difficoltà di suzione o deglutizione, irritabilità e, nei casi più gravi, convulsioni e alterazioni della coscienza, fino all’arresto cardiorespiratorio. A lungo termine i bambini possono presentare difficoltà di apprendimento, cecità, disturbi dell’udito o della parola, epilessia, disabilità fisica o cognitiva. E’ importante non sottovalutare i primi segni da parte del piccolo, campanello d’allarme per una corretta diagnosi.

Prima della nascita di Adele, ignoravo l’esistenza di questa sindrome. Mi lascia esterrefatta il pensiero che alcuni bambini possano subire tale violenza.

Come ho scritto poco sopra, alcuni genitori lo usano come “sistema” per calmare il bambino durante il pianto inconsolabile.

Personalmente preferisco calmare la mia bambina con una coccola, sussurrandole qualche dolce parola. Certo, durante i pianti isterici, serve molta pazienza, ma mai e dico mai, utilizzerei tal sistema.

Voi conoscevate questa sindrome??

Fonte per le informazioni ” La Repubblica “

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Niente smartphone e tablet : sempre più bambini con la sindrome dell’occhio secco

Tablet e smartphone, sono due strumenti che hanno monopolizzato la nostra vita. Una cosa che mi ha davvero colpito e soprattutto fatto riflettere, è il vedere bambini e adolescenti totalmente concentrati sul telefono. Gruppi di adolescenti che non si parlano, ma giocano con il telefono o guardano video/cartoni. Ho scoperto che l’abuso di smartphone, tablet e tv potrebbe scatenare la sindrome dell’occhio secco.

Questa sindrome,è un disturbo oculare piuttosto frequente, che può comportare arrossamento, bruciore,prurito o quella fastidiosissima sensazione di avere un corpo estraneo all’interno dell’occhio.

La secchezza oculare è semplicemente dovuta dalla poca produzione di liquido lacrimale oppure dall’eccessiva evaporazione di esso. Può essere di origine congenita, involutiva e dagli ultimi studi, sembra essere causata dall’eccessivo utilizzo di smartphone, tablet o tv. Durante l’utilizzo di questi strumenti, i bambini tendono a sbattere molto meno le palpebre rispetto al normale. Generando così un’eccessiva evaporazione del liquido lacrimale o addirittura una ridotta produzione.

L’occhio, inoltre tende a stancarsi velocemente, a causa dello sforzo eccessivo e dalla distanza ravvicinata degli apparecchi. Gli studi raccomandano l’utilizzo di smartphone, tablet e tv non più di mezz’ora al giorno.

Noi quando ci sono le belle giornate siamo fuori con gli amichetti o a giocare in giardino. Durante le giornate uggiose, invece leggiamo libricini e giochiamo tanto insieme. Quindi Adele non guarda molta tv e non lo faccio per essere contro corrente o la mamma modello, ma semplicemente perché c’è così tanto da scoprire e tante avventure che ci aspettano là fuori! Lo smartphone e il tablet personalmente non glieli do mai. Prima di tutto perché è ancora piccina, secondo perché vorrei evitare la sindrome dell’occhio secco e poi perché farebbero una brutta fine 😅

Una rara foto di Adele davanti alla tv 😁

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Nuova routine serale

Ebbene sì, finalmente a 14 mesi, Adele ha la sua routine serale. Non so dirvi come mai prima d’ora non ne avesse una. Quando era molto piccola, non ne aveva bisogno a parer mio. Era sempre molto tranquilla, mangiava e dormiva. Ora, invece siamo stati costretti a crearne una. Non solo per aiutare Adele a dormire meglio ed a stare più tranquilla. Ma anche per noi!!!Fino a qualche mese fa, alla sera non riuscivamo a fare nulla, Adele andava a nanna alle 23 passate e di conseguenza alla mattina, c’era un eterna lotta per svegliarla. Così, presa anche dalla disperazione, mi sono imposta di crearne una e rispettarla il più possibile.

Per prima cosa, non faccio cenare Adele troppo tardi. Verso le 18.30/45 inizio a cucinare per lei, in modo tale che entro le 19.30 abbia già cenato. Così noi, possiamo mangiare con calma e lei inizia a digerire.

Verso le 20.30 iniziamo a prepararci per il bagnetto oppure se non ne ha bisogno, le faccio un bel massaggio con la crema. Successivamente, le propongo dei giochi molto tranquilli in cameretta, con la luce soffusa e qualche canzoncina della buona notte.

Nei periodi di elevato stress, agitazione e cambiamenti, la pediatra mi ha consigliato di darle qualche goccia di melatonina, così da poterla aiutare a rilassarsi prima della nanna! FUNZIONA!!!! ( ovviamente non deve essere un abitudine).

Dopo una bella favola della buona notte,una dose massiccia di baci o dopo aver sfogliato il libro dei pesci ( Adele è in fissa), verso le 21,15 la adagio nel lettino e le tengo la manina, fin quando non si addormenta. Poi piano piano, tolgo la mano dal suo petto e le rimbocco le coperte.

Mantenendo questi orari e ritmi, Adele dorme più serena, meno agitata e cosa FONDAMENTALE, dorme diverse ore!!!! Inoltre si evita di scatenare l’iperattività della sera, che mette a dura prova la pazienza dei genitori! Spesso, dorme dalle 21.15 fino alle 4.30 del mattino nel suo lettino poi viene in mezzo a noi. La cosa non mi crea nessun problema. È anche capitato che dormisse fino alle 7, ma sono ancora rare le volte 😅

Il prossimo step, è quello di metterla nella sua cameretta. Fino ad ora penso di averci provato una ventina di volte, ma sempre senza successo. Vedremo nei prossimi mesi se ci riusciremo!!!

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Partorire a NY : il racconto di Roberta

Qualche mese fa, ho avuto il piacere di poter conoscere Roberta. Una ragazza dolcissima e molto simpatica, con cui ogni tanto chicchere su Intagram. Mi ha raccontato la sua storia, la sua avventura da mamma a NY. Oggi sul blog troverete il racconto del suo parto oltre oceano.

BUONA LETTURA ✌🏼

La mia esperienza oltre oceano, inizia quando quelle due lineette fecero capolino una tiepida mattina di maggio in quel di New York City.

Vivevo nella grande mela da soli tre mesi e l’idea di affrontare una gravidanza così lontano da casa, senza conoscere nessuno, solo io e mio marito, senza…la mamma!!! mi spaventava, ma allo stesso tempo sentivo una forza interiore come mai nella vita e avevo la sensazione che ce l’avrei fatta. Scegliemmo  un’assicurazione medica (a NY senza assicurazione medica sei letteralmente morta, i costi delle visite sono insostenibili ed è davvero indispensabile) che fa riferimento alla struttura ospedaliera Mount Sinai, un ottimo ospedale di New York. Sarei stata seguita da un team di ostetriche che si sarebbero alternate ad ogni visita, e da un ginecologo solo nel caso di patologie o problematiche particolari. Decidemmo comunque di affidarci per la prima visita ad un ginecologo italiano di NY, il quale ci tranquillizzò e ci fece vedere per la prima volta il nostro piccolino. Mio marito lavorava da mattina a sera, e le mie giornate trascorrevano tra cibo, spesa, cibo, camminate per Manhattan, ancora cibo 😂😂.

Il mio ospedale di riferimento si trovava dall’altra parte della città, e gli spostamenti là non sono semplicissimi (noi non avevamo automobile) al di là della metro, mi affidavo ad Uber o Lyft o ai taxi (i cui conducenti guidavano non proprio da manuale e le strade di NY sono piene di buche come uno scolapasta). Fortunatamente noi abitavamo in Upper East Side, una bella zona residenziale fornita di tutti i servizi e raggiungibili a piedi, Avevo la tranquillità di avere un numero telefonico che faceva riferimento alle ostetriche in caso di problemi o emergenze. Le visite erano sempre scrupolose, precise e attente…forse troppo…tant’è che un giorno ricevemmo una telefonata dall’ospedale in cui mi venne comunicato, a seguito delle mie analisi del sangue, di essere affetta da una grave patologia che avrebbe coinvolto anche mio figlio e con pesanti conseguenze.

In quel momento mi crollò il mondo addosso e…dopo svariate ricerche…si scoprí che la così grave patologia a cui facevano riferimento era semplicemente l’anemia mediterranea (microcitemia) di cui sapevo perfettamente di essere portatrice e che non crea particolari problemi a me, ne al nascituro, tranne nel caso in cui ne risulti affetto anche il padre (cosa che non era). In Italia è una patologia molto nota e diffusa ma negli Stati Uniti no e da lí tutta la confusione e lo spavento ingiustificato. Comunque passò anche quella.

La mia gravidanza si caratterizzò soprattutto per…la fame!!! Ho messo su 30 chili al termine delle 40 settimane, ma per le ostetriche sembrava non costituire un problema, solo durante le ultime settimane si sono limitate a vietarmi la pasta tutti i giorni ed i dolci. Nonostante le varie difficoltà dettate soprattutto dalla lingua (un conto è parlare inglese, un conto è comprendere al 100% i termini medici che utilizzavano, riguardanti gravidanza-parto-neonato 😫)

Portammo a termine il corso pre-parto composto da 4 lezioni in totale (e a pagamento) che si è poi rivelato utile.

Il termine era previsto per il 27 dicembre ma nonostante le ripetute contrazioni preparatorie il nostro Riccardo preferiva stare dov’era. Successivamente all’ecografia del 29 dicembre, in cui il bambino risultava essere già più di 4 chili e io di avere troppo liquido, decisero di programmare il parto a breve con induzione.

Così il primo gennaio 2017 ci recammo all’ospedale Mount Sinai di New York City per iniziare l’induzione programmata.

Ore 6 del mattino del primo gennaio 2017: ci presentiamo puntuali all’accettazione dell’ospedale e ci accoglie un’infermiera con piume rosse in testa, tra cui faceva capolino una scritta argentata “happy new year”. Beh penso tra me e me, almeno il personale sarà simpatico…😫😫

Dopo una prima visita con un ginecologo, il quale mi prospetta un quasi certo parto cesareo ,viste le dimensioni e il peso del bambino, decisero comunque di provare la via del parto naturale procedendo con l’induzione. Il primo step consisteva, in una capsulina introdotta in sede allo scopo di dilatare e permettere l’inserimento di un palloncino, il quale avrebbe rilasciato l’ ossitocina e a far partire le contrazioni. Dopo parecchie ore, la famosa capsulina inizia a fare effetto e si parte con il palloncino (decisamente doloroso). Durante tutte queste ore vengo seguita da un’ostetrica meravigliosa, dolcissima, professionale ma umana, un angelo: Joyce, la quale decise di continuare il suo turno, nonostante fosse terminato, per far nascere lei stessa il nostro bambino. Mi portava la sedia a dondolo, abbassava le luci, mi massaggiava le gambe durante i dolori più intensi, insomma un vero angelo. Dopo parecchie altre ore si passó alla flebo di ossitocina (nel frattempo sono passate circa 16 ore) e qua non si scherzó più…i dolori picchiavano forte e reclamavo un’epidurale senza esitazione, la quale fece effetto per circa due ore, al termine delle quali mi spiegarono, che il mio organismo si era abituato al farmaco e non faceva più effetto. Così mi fecero una seconda dose di epidurale. Alle 2 del mattino del 2 gennaio, ci fu la rottura delle acque e da lì fu tutto più veloce.

Io continuo a masticare ghiaccio e non dimenticherò mai, quella sensazione di sete così forte mai provata nella vita (non potevo bere nè mangiare dal momento del ricovero) e mio marito, che è sempre rimasto con me faceva avanti e indietro dalla macchina del ghiaccio posta nel corridoio adiacente. La dilatazione fu completata e io iniziai a spingere. Dopo poche spinte mi resi conto della fretta con cui le infermiere preparano la culla, la cuffietta per il bimbo, lenzuolini e attrezzi vari e da capì che mancava poco. Al Mount Sinai non c’è una sala parto ma ogni donna partorisce nella stessa stanza in cui ha iniziato il travaglio, confortevolissima, ampia, dotata di bagno privato, e molto pulita)

Joyce mi diceva che ero bravissima, che stavo facendo un ottimo lavoro. Io mi impegnai al massimo, mi concentrai, ripensavo a tutte le tecniche insegnate al corso preparto.

Ad un certo punto sentì l’ostetrica urlare: “Don’t push-don’t push!” Si mise a correre nel corridoio urlando :”shoulder”.

Quando riaprì gli occhi dalla spinta e mi ritrovai 7 persone nella mia stanza, di cui due sopra al letto…

Sistemarono una parte a scomparsa dal letto, io iniziai un’ultima spinta e Riccardo nacque. Alle 5.50 del 2 gennaio 2017 e con parto naturale ho dato alla luce il mio bambino di 4.355 kg!!! lì sul mio petto con i suoi occhioni azzurri aperti che osserva noi e il mondo. Dopo alcune operazioni di “assestamento” entrarono in camera mia mamma ed i genitori di Sergio, volati tutti a New York per l’occasione. La commozione lasció spazio ad una gioia immensa per l’incredibile creatura che tenevo tra le braccia e per avercela fatta. È stato bellissimo!!!!

Vi lascio il link del suo profilo Ig : https://www.instagram.com/lalopyzrodedal

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I dentini ci fanno arrabbiare!!!!

Tra le varie fasi dei neonati, c’è quella della eruzione dei denti decidui, più comunemente noti come denti da latte.

Come in tutte le cose ogni bimbo è diverso, infatti c’è a chi spunta il primo dente a 5 mesi, chi a 12. Bimbi che non hanno nessun tipo di reazione ed altri che soffrono.

Oggi voglio raccontarvi la nostra esperienza. Adele ha compiuto 12 mesi da poco ed abbiamo già 8 bellissimi dentini.

Il primo è spuntato a 5 mesi, che a differenza degli altri non ha dato nessun problema. Per gli altri 7 dentini, invece è stato un dramma. Gengive gonfie, vescichette sulla lingua, dolori e la pupù acida ( quest’ultima crea veramente tanti problemi). Come rimedio ai fastidi nel cavo orale, ho optato per due semplici cose. Il massaggiagengive/gioco da mettere in frigo e il gel della Nuby. Un’ottima combo per alleviare il fastidio gengivale.

Il massaggiagengive lo inserisco in frigo, così da raffreddare bene il liquido all’interno. Adele mettendolo in bocca, provava un senso di sollievo e con il freddo le gengive si sgonfiavano.

Per quanto riguarda il gel, è davvero ottimo!! Ne ho provati di diversi brand ma nessuno è così efficace come questo.

100% naturale, a base di chiodi di garofano, desensibilizza la zona interessata eliminando il dolore e proteggendola dai batteri. Inoltre è totalmente sicuro se ingerito. Prima di utilizzarlo su Adele, l’ho testato personalmente e sono rimasta soddisfattissima.

Può essere utilizzato sul massaggiagengive, con uno spazzolino ( a setole morbide) oppure applicandolo con il dito ben pulito. Per praticità io lo applicavo direttamente sulle gengive. Mi lavavo bene le mani, mettevo poco prodotto sul dito e poi applicavo il gel nella zona interessata, facendo un lieve massaggio. Sopratutto di sera prima di andare a nanna, facevo questa operazione così da aiutare Adele ad affrontare la notte serena.

I prodotti Nuby sono reperibili nei negozi autorizzati oppure su loro sito.

https://www.nuby.be/it

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Donatrice di Latte Materno

Buona sera mamme e future mamme!!

Voglio parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore: la donazione del latte materno.Partiamo dal presupposto che quando ero incinta, mi sono documentata in modo quasi ossessivo su come allattare, come aumentare la produzione di latte e di come affrontare le varie problematiche che si incontrano.

Dopo circa 1 mese dalla nascita di mia figlia, mi sono resa conto di avere una produzione di latte molto abbondante, avevo spesso dolore al seno ed ero costretta ad estrarlo almeno una paio di volte al giorno. Su consiglio di mia mamma, decisi di informarmi sulla donazione del latte materno. Guardai su internet e trovai il sito dell’ AIBLUD : Associazione Italiana Banche Del Latte Umano Donato.

Sfortunatamente l’ospedale di Mantova, nonostante ci sia la terapia intensiva molto valida, non ritirava il latte materno. Decisi di contattare l’ospedale Borgo Roma di Verona, dove in pediatria è presente il Lattario, zona adibita per il controllo e la raccolta del latte.

Partiamo dal principio, il latte materno rappresenta il miglior alimento per i neonati, perché fornisce tutti i nutrienti di cui hanno bisogno nella prima fase della loro vita. Inoltre, contiene sostanze bioattive e immunologiche che non si trovano nei sostituti artificiali e che invece sono fondamentali per proteggere il bambino da eventuali infezioni batteriche e virali, da allergie e malattie metaboliche. Dagli ultimi studi pare che prevenga l’insorgenza di alcune forme tumorali in età pediatrica.

Ma perchè è importante donare il latte materno? I bambini prematuri lottano ogni giorno contro mille difficoltà: infezioni e gravi complicanze che possono compromettere le loro possibilità di farcela. La scienza dimostra che il latte umano ne aumenta le possibilità di sopravvivenza favorendone l’accrescimento e lo sviluppo. A causa della loro nascita prematura, le mamme non hanno abbastanza latte, oppure presentano difficoltà fisiche che impediscono l’allattamento dei loro piccoli guerrieri. Possono diventare donatrici tutte le mamme in buona salute e con un corretto stile di vita, che allattano durante il primo anno di vita del proprio bambino e che producono una quantità di latte superiore alle necessità della propria prole. Le donne che aderiscono alla donazione devono rispondere ad un questionario anamnestico e sottoporsi ad un semplice screening, che consiste nella valutazione della storia clinica e nell’esecuzione di esami sierologici.

Quando decisi di iniziare a donare il latte, una volta contattato l’ospedale, mi fissarono un appuntamento per eseguire gli esami del sangue e del latte, per compilare il modulo per diventare una donatrice e per spiegarmi le procedure per l’estrazione.

Si raccomandano di avere delle abitudini igieniche ottimali, nonché prima di eseguire l’estrazione, bisogna lavarsi molto bene le mani e il seno, utilizzare il materiale che viene fornito dall’ospedale e seguire le procedure di conservazioni che vengono indicate. Una volta constatata la mia buona salute, sono stata contattata dal fattorino, che mi ha portato a casa il tiralatte elettrico e i contenitori sterili per la raccolta.

Ogni giorno mi tiravo una media di 170/200 ml di latte, lo inserivo nel contenitore sterile, lo etichettavo e successivamente lo congelavo. Dopo un mese, contattai di nuovo il fattorino per consegnare il “bottino”, controllò il latte e mi disse che avevo tirato circa 6,2 litri in 31 giorni.

Sapere di poter essere d’aiuto ad un bimbo prematuro mi riempiva il cuore di gioia, ogni mamma merita di vedere crescere sano e felice il proprio cucciolo. Al momento ci sono poche mamme donatrici, forse per mancanza di informazione o per paura di non nutrire a sufficienza il proprio piccolo. Ma bisogna sapere che più il seno viene stimolato, più latte produce.

Oltre ad essere un bellissimo gesto, donare il latte non fa bene solo al chi lo riceve, ma anche alla mamma donatrice. Inevitabilmente si eliminano i chili in eccesso molto più velocemente, il seno e’ sempre morbido evitando dolori e possibili ingorghi.

Ho donato il latte per 4 mesi, sono fiera di averlo fatto e porterò sempre nel cuore questa esperienza meravigliosa. Da qualche parte, là fuori c’è un piccolo guerriero che vive felice con la sua mamma anche grazie al mio aiuto.

Con un prossima maternità, lo rifarò sicuramente!!!!

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ADELE ☆ 10 mesi ☆

BABY UPDATE • 10 mesi

Adele si è inserita molto bene al nido, adora le sue maestre e non ho mai problemi alla mattina nel lasciarla a loro. A fine settembre abbiamo avuto 10 giorni un pochino difficili, i due incisivi superiori hanno deciso di fare capolino contemporaneamente portandole pupù acida e di conseguenza una candidosi fastidiosissima.

Giustamente, contemporaneamente, le è venuto raffreddore, mega salivazione ( avevamo una media 7 bavaglioli al giorno da cambiare), tosse e febbre. Diciamo che per qualche giorno, abbiamo avuto un bel da fare!!!!

Ma parliamo di cose belle!!! In questo mese, Adele ha fatto davvero tanti progressi! Gattona sempre più velocemente, si arrampica su ogni cosa ed ha iniziato a camminare tenendosi attaccata a qualsiasi cosa.

Spesso si stacca e cerca di stare in equilibrio. Ha imparato a battere le manine, ad indicare e far vedere ciò che le interessa. Ogni volta che rispondo al telefono e dico “pronto” lei si porta la manina all’orecchio!!

“Dada”, “Edda” e “tata” sono le uniche paroline che dice.

Ama tantissimo la musica ed ogni volta che le mettiamo su qualche canzone, è uno spasso vederla ballare.

Per quanto riguarda le pappe, abbiamo iniziato a variare i suoi pasti con risotto, pasta e verdure di ogni tipo. Se le propongo qualche pezzettino di prosciutto, formaggio o altro, se lo porta alla bocca e per una buona mezz’ora sta tranquilla sul seggiolone.

La nanna è ancora il nostro punto debole, il pasto notturno ormai non lo fa più da qualche mese ma se la metto nel suo lettino a dormire, si sveglia tante volte.

Spero nei prossimi mesi di riuscire a gestire meglio la cosa.

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Adele

Una delle prime responsabilità da genitore, è la scelta del nome.

Non sembra ma è una cosa molto importante.

Bisogna valutare se stia bene con il cognome ed evitare di creare imbarazzanti abbinamenti come : Bianca Farina, Dino Sauro, Guido Lavespa, ecc…

Il nome è per tutta la vita e deve rappresentare al meglio il futuro nascituro!!! Prima di scoprire il sesso della mia Baby, avevamo ipotizzato vari nomi, sia da maschio che da femmina.

Se fosse stato maschietto avevamo optato per Giulio, un nome di una certa importanza, di origine Latina, Giulio significa discendente di Giove.

Non avevamo una seconda alternativa, mi piaceva ed era dedicato al nonno di mio marito, che sfortunatamente non è più con noi.

Per la femminuccia, invece c’era una vasta scelta!!! I nomi papabili erano : Adele, Bianca, Greta, Serena o Allegra.

Allegra e Serena, furono scartate subito da mio marito, per evitare sciocche battute da parte di gente ignorante. Anche se personalmente adoro questi nomi!!

Eravamo molto indecisi…

Io sono sempre stata innamorata di Adele, un nome definito antico, di una eleganza straordinaria. Tante persone mi bocciarono Greta e ci fu il boom di nome Bianca!

Mio marito si chiama Alessandro e l’idea che avessero le stesse iniziali A. F. mi piaceva sempre di più!

Così il 20/07, quando alla morfologica ci dissero che sarebbe stata una bella bambina, i nostri sguardi si incrociarono e uscì dalle nostre bocche il nome ADELE!

Come vi dicevo è un nome antico, si utilizzava tanto all’epoca delle nostre nonne e bis nonne!

Il significato di questo nome mi colpì particolarmente : nobile d’animo e d’aspetto! Auguro a mia figlia, di diventare una persona nobile d’animo e cercherò di insegnarle ad essere una persona generosa e buona con il prossimo.

Da quel momento il nome Adele è stampato nel mio cuore e anche in giro per casa!!!

Voglio mostrarvi questa meravigliosa realizzata da Sabrina di “Laboratorio delle Fate”.

Sabrina, quando era ancora una bambina, amava cucire vestitini per le sue bambole e passava interi pomeriggi nel retrobottega di un negozio di tessuti. Di nascosto rubava la macchina da cucire della mamma, creando dei piccoli capolavori.

Passarono gli anni e questa passione si fece sempre più importante.

Ora è diventata una vera e propria esperta di fiocchi nascita.

L’idea arrivó un venerdì sera, quando una sua cliente “storica” le propose di assemblare vari pezzi delle sue creazioni per realizzare un fiocco nascita per un bambino. Ha un vero e proprio amore nei confronti di questi oggetti.

Concordo con lei nel dire che non c’è cosa più bella nella nascita di una nuova vita!!!

Sabrina ha l’onore di creare i fiocchi che annunciano la nascita di questi meravigliosi bimbi!

Ho voluto appendere fuori dalla porta della cameretta della mia bambina questo meraviglioso fiocco!

Lo conserverò tutta la vita ed ogni volta che lo guarderò, ricorderò il giorno in cui è nata. Un giorno speciale che rimarrà sempre nel mio cuore!!!

Vi lascio il link del suo profilo Instagram e al suo blog

http://instagram.com/laboratorio_delle_fate

http://fairieslaboratory.blogspot.it/?m=1

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Sesta Malattia e il mio valido alleato

Poco tempo fa, Adele si svegliò una mattina con un pochino di febbre. Sotto prescrizione medica, quando raggiungeva i  38° le somministravo la tachipirina.  

Aveva da poco passato una lieve otite, e pensai che fosse la causa della febbre.

Il 4° giorno, quando si svegliò, notai che aveva uno sfogo cutaneo, tanti puntini rossi sul viso, petto, qualcuno sulla schiena e sul collo.  Contattai la pediatra, per capire cosa potesse essere. dai sintomi le diagnosticò la SESTA MALATTIA.

Vi spiego a grandi linee che cos’è!!

E’ una malattia esantematica di origine virale che colpisce i bambini piccoli, solitamente tra i 6 mesi ed i 2 anni. Ricorre spesso in primavera ed estate. l’Incubazione dura dagli 8 ai 14 giorni e in genere la malattia non è ripetibile.
Capita che sia asintomatica ma spesso, si manifestano sintomi, caratterizzati da una fase iniziale con febbre alta, che può durare anche quattro o cinque giorni per poi scomparire improvvisamente. Possono esserci anche mal di gola, tosse, naso che cola, inappetenza e diarrea. Dopo qualche giorno, a febbre sparita, compare un esantema roseo e piatto, simile a quello del morbillo.

Giustamente in quei giorni Adele era molto irrequieta e darle i medicinali a volte sembrava di lottare con un orso grizzly affamato!!!

Non so voi, ma provare la febbre con il classico termometro digitale a mia figlia è un impresa impossibile!!

Ma in soccorso, ho un grandissimo alleato!!!

Oblumi mi ha fatto un grandissimo regalo, il termometro da attaccare al cellulare, che in 15 secondi rileva la temperatura corporea.

Pratico e comodo, Oblumi Tapp è un invenzione a dir poco geniale!!!

Vi spiego meglio!!!

Oblumi Tapp è un dispositivo che, una volta connesso al vostro smartphone e collegato alla sua specifica applicazione ( sia per iOS che per Android) , fa sì che il vostro cellulare diventi un termometro.

È possibile provare la temperatura corporea appoggiando il sensore sulla tempia oppure, una volta rimossa la protezione, potrete misurare la temperatura nell’orecchio.

Ma c’è di più, oltre alla precisione nel verificare la temperatura, vi permette di calcolare la dose del medicinale, registrare tutti i dati e quindi tenere controllato l’andamento dello stato febbrile.

Potete creare diversi profili e le varie informazioni vengono automaticamente aggiornate.

È possibile condividere la temperatura e la somministrazione del medicinale con i contatti prescelti.

Hai paura di dimenticarti di somministrare un farmaco?

L’applicazione fornisce anche un sistema di notifica con un segnale acustico per ricordartelo.

Oblumi Tapp è un dispositivo innovativo, pratico e alla portata di tutti.

Alloggiato in una piccola custodietta, poco ingombrante da portare sempre con voi.

Al suo interno troverete anche delle salviettine disinfettanti per poter pulire il vostro dispositivo Oblumi Tapp quando lo utilizzate nel padiglione auricolare.

Posso solo che consigliarvi questo prodotto.

Io lo porto sempre con me, in vacanza o quando stiamo via solo qualche giorno.

Ringrazio nuovamente Oblumi per la collaborazione.

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S.o.S sederino Rosso

Irritazioni da pannolino, pupù acida, irritazione da sudore sono le maggior cause del sederino rosso dei nostri pupetti!
Ma anche noi adulti a volte soffriamo di irritazioni cutanee.
Sia per me che per la mia Baby utilizzo lo stesso sistema e gli stessi prodotti.
Adele ad inizio quinto mese, ha iniziato la tortura dei dentini, oltre al fastidio nel cavo orale ( presto uscirà un post dedicato alla dentizione), ha sofferto di sederino rosso causato dalla pupù acida.
Ogni volta che faceva pipì, la pupù o semplicemente le lavavo il sederino, soffriva e si lamentava.
Ricordo bene quando la stavo cambiando ed ho visto la pelle del sederino tutta rossa, ma rosso vivo!!!
Vi spiego come ho fatto guarire la pelle in meno di 48 ore.

Prima di tutto cambiavo molto spesso il pannolino, in genere lo faccio ogni 3 ore se é solo pipì. In questo caso lo facevo ogni ora.
Non utilizzavo nessun tipo di detergente, solo acqua fresca e poi applicavo delle garzine imbevute di camomilla così da andare a disinfiammare la pelle e ad alleviare il rossore.
Se faceva la pupù, utilizzavo un sapone delicato e poi anche in questo caso applicavo per qualche minuto la camomilla.

Successivamente dopo aver asciugato la pelle alla perfezione, non strofinando ma tamponando delicatamente, applicavo la pasta Hoffman.
Questa pasta è un prodotto galenico, composto da 50% da ossido di zinco e 50% da olio d’oliva.

È normale veder affiorare l’olio d’oliva, questo perché un prodotto naturale.
Aiuta a lenire i rossori e a guarire.
Alternavo la pasta Hoffman con l’Olio Vea, ottimo per le irritazioni ma anche per le ragadi. Io ne ho usato una tonnellata le prime settimane d’allattamento.

Nelle zone più arrossate dove avevo il timore che si formasse qualche piaghetta, ho applicato la crema Cicaplast Baume B5 di La Roche-Posay.
Efficacissima per riparare la pelle danneggiata.
Mio marito l’ha utilizzata sul tatuaggio appena fatto e in poco tempo la pelle si è rigenerata. Oltretutto ha il fattore di protezione spf 50, così da poterla utilizzare sulle ferite che devono essere protette dal sole.

Dopo aver superato il grandissimo arrossamento cutaneo, per la mia piccina, ad ogni cambio pannolino utilizzo la crema cambio di Burt’s Bees.

Voi cosa utilizzare!!!??? Come disinfiammate la pelle arrossata??

Pubblicato in: Maternità

Aiuto mi sono persa!!!!

Vi è mai capitato di perdervi?

A me si, in età adulta è tutto più semplice, con gli smartphone sai sempre dove ti trovi. Ma quando ero piccina, ricordo che ero al supermercato con mia mamma, esattamente fuori nel parcheggio, distratta da qualcosa, persi di vista mia mamma per pochi secondi. Nel momento in cui mi resi conto che non la vedevo più, andai nel panico. Iniziai a chiamarla, forte, con tutta la voce che avevo.

Ovviamente mia mamma mi vedeva, ma io no, quindi scattó il panico.

In una frazione di secondo può capitare che il bimbo si allontani dal genitore.

Quando volte mi è capitato di sentire dai microfoni “i genitori del bambino X sono pregati di raggiungerlo ” . Questo capita spesso nei supermercati, in spiaggia, nei parchi giochi, ovunque!!!

Ora che sono mamma capisco certe preoccupazioni che aveva mia mamma dei miei confronti. So che quando Adele sarà più grande le dirò spesso : “stai qui, stai vicino alla mamma, non allontanarti…”

Un’idea geniale ma sopratutto utilissima è il braccialetto di Semiperdo.

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Semiperdo è un’azienda italiana che realizza bracciali fatti a mano in tessuto elastomerico e con un circuito elettronico, sono privi di batteria e non richiede nessun tipo di manutenzione. Sono totalmente innocui, indistruttibili ed impermeabili( lavabile anche in lavatrice fino a 90°)

La programmazione è semplicissima, collegandosi all’indirizzo web completo di codice riportato sul bracciale, è possibile registrare i dati dei famigliari. Che successivamente sono automaticamente memorizzati su un server. I dati sono sicuri e inalterabili.

La mappa interattiva, rivelerà l’ultima posizione di chi si è smarrito e poter pianificare un itinerario per poterlo raggiungere.

Chi ritrova la persona smarrita, semplicemente avvicinando il proprio cellulare con tecnologia NFC o collegandosi al sito ( con qualsiasi dispositivo) al sito web riportato su Semiperdo, si collega ad una pagina i contatti del famigliare.

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Inoltre è possibile , sempre tramite il sito, poter far partire la chiamata ai numeri di telefono preimpostati.

Semiperdo oltre al braccialetto per adulti e bambini, realizza collari per i nostri adorati animali domestici.

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Potete acquistare il bracciale o il collare Semiperdo su www.semiperdo.com

A breve la mia bimba inizierà a camminare ed ogni volta che usciremo, le farò sempre indossare il suo bracciale Semiperdo. Tutto sarà più sicuro e io sarò più serena!!!!