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Corso di Nuoto: la nostra esperienza

Io e mio marito siamo dei grandi amanti dell’acqua. Entrambi abbiamo frequentato corsi di nuoto e tutt’ora, anche in inverno ci capita di andare a fare un giretto in piscina.

Per questo motivo, quando Adele aveva solo 4 mesi, decidemmo di iscriverla al corso di nuoto per bebè.

Fine Aprile 2017, iniziammo questa splendida esperienza. Il corso prevedeva una lezione a settimana di circa 45 minuti per un totale di 7 settimane. Ammetto che il costo non è basso, però ne valeva la pena. È giusto essere seguiti da un professionista, così da non commettere errori e sopratutto avere alcune attenzioni.

Per maggiore sicurezza, prima di iniziare, contattai la pediatra e le chiesi alcune informazioni. Mi spiegò che il nuoto favorisce la cosiddetta acquaticità. Molti bambini vengono messi in acqua dopo pochi mesi dal parto non tanto per permettergli di imparare a nuotare quanto invece per prolungare la familiarità del bambino con quello che fino a poco tempo prima era il suo habitat naturale e per lavorare sul suo sviluppo psico-motorio. Il nuoto neonatale è di estrema importanza: il bebè acquisisce un maggior controllo della respirazione, scopre nuovi schemi di postura, aumenta la fiducia in se stesso e la capacità di apprendimento, rafforza il rapporto con i genitori, fa crescere l’indipendenza, preparandolo ad un futuro corso di nuoto e preservandolo da eventuali incidenti, fa in modo che non perda quel senso di ambientamento che possiede fin dai primi mesi, rafforza il sistemo cardio-respiratorio, aiuta a sviluppare ed a rafforzare l’apparato scheletrico, favorisce la socializzazione grazie alla presenza di altri bambini, stimola il sonno e l’appetito. Ci diede il via libera e mi ricordó tre cose importanti : la prima di lavare molto bene la bimba con acqua non clorata dopo il bagno, così da eliminare ogni traccia di cloro. La seconda di applicare un bello strato di crema super idratante prima e dopo la piscina, per prevenire il ritorno della dermatite. L’ultima ma non meno importante : DIVERTITEVI!!

La prima lezione serviva a prendere confidenza con l’acqua, immergendo piano piano i bambini, fino fare arrivare l’acqua ad altezza spalle. L’istruttrice ci fece fare alcuni esercizi, come andare a prendere i giochi che galleggiavano, mettere in posizione supina il bambino e tenendolo sotto le ascelle fallo ondeggiare.

Dopo qualche lezione, ci fu l’esercizio più arduo: l’immersione totale del bambino. L’insegnante ci spiegò che prima di immergerlo è necessario soffiargli in faccia, in modo tale che prenda aria e possa trattenere il respiro più facilmente. Non tutti i bimbi reagiscono allo stesso modo, c’è chi piange disperatamente, chi rimane perplesso e chi sorride non appena vede la mamma.Con Adele non ho avuto problemi, mi rilassai e presi coraggio.

1, 2, 3…. tutti sott’acqua!!!!

L’immersione ovviamente dura qualche secondo, e non appena ritornammo in superficie guardai Adele. Era perplessa, ma non piangeva. Provai una seconda volta, e Adele rideva. Le piaceva!!!! Notai che era a suo agio, aveva feeling con l’acqua. Una delle ultime lezioni, venne anche il babbo e fu tutto ancora più magico. Riuscimmo ad eseguire l’esercizio più impegnativo: il passaggio di Adele sott’acqua. Eravamo uno di fronte all’altro, a circa 1 metro e mezzo di distanza. Dopo aver contato fino a tre, soffiai sul viso di Adele e la immersi sott’acqua, con una mano la spinsi verso il papà e lei “sgambettó” velocemente verso le sue braccia. Quando uscì dall’acqua era contentissima, ci fece un iper sorriso. Una super soddisfazione !!

Tutt’ora, che dal corso sono passati diversi mesi, frequentiamo la piscina e proviamo ancora a fare gli esercizi di immersione. Non è cambiato nulla!

Adele è un pesciolino 🐠

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